La notizia che ho appena letto sul sito dell'ANSA non mi sorprende affatto. Tredici persone sono state arrestate per traffico di stupefacenti al termine di una complessa indagine dalla Guardia di Finanza di Milazzo. Secondo le prime indiscrezioni, pare che dal comprensorio mamertino venisse gestito lo spaccio di droga in tutta la regione.
Bene. Questo è un fatto. Grande merito al Capitano Danilo Persano che ha diretto l'operazione ed ai suoi uomini, ma è una notizia che non stupisce: in fondo ce lo immaginavamo tutti da tempo. E' stata come la scoperta dell'acqua calda. Da alcuni anni Milazzo, (in particolare il Brogo), è centro nevralgico della vita notturna della parte tirrenica della provincia. La gioventù del comprensorio si sposta verso la cittadina ogni fine settimana e in estate tutte le sere i locali della zona pullulano di gente, residente e non, fino a tarda notte. Non per cadere nello stereotipo, ma l'industria del divertimento porta quasi sempre con sé la diffusione di sostanze illecite ed era ingenuo anche solo pensare che Milazzo fosse al riparo dalle mire di chi gestisce il traffico degli stupefacenti. Anzi, a questi deve apparire come una sorta di gallina dalle uova d'oro. Ciò che invece preoccupa è che pare che da qui provenga tutta la droga circolante sull'isola, il che fa ritenere che alle spalle di ciò vi debba essere un'organizzazione capillare e ben congegnata. Tredici persone sembrano decisamente troppo poche ed è probabile che l'indagine continui e che si proceda a nuovi fermi.
L'idea che la provincia di Messina fosse tranquilla ed immune alla criminalità organizzata (non solo Cosa Nostra, ma anche la 'Ndrangheta vista la vicinanza con la Calabria, seppur con lo Stretto di mezzo), era già tramontata: abbiamo avuto omicidi, regolamenti di conti, intimidazioni. Adesso, però, sembra addirittura che non solo la malavita operi anche in questa zona, ma che la stessa sia lo snodo principale dei traffici illeciti. Gli scenari che sono delineati da quest'inchiesta delle Fiamme Gialle sono tutt'altro che rassicuranti.
Bene. Questo è un fatto. Grande merito al Capitano Danilo Persano che ha diretto l'operazione ed ai suoi uomini, ma è una notizia che non stupisce: in fondo ce lo immaginavamo tutti da tempo. E' stata come la scoperta dell'acqua calda. Da alcuni anni Milazzo, (in particolare il Brogo), è centro nevralgico della vita notturna della parte tirrenica della provincia. La gioventù del comprensorio si sposta verso la cittadina ogni fine settimana e in estate tutte le sere i locali della zona pullulano di gente, residente e non, fino a tarda notte. Non per cadere nello stereotipo, ma l'industria del divertimento porta quasi sempre con sé la diffusione di sostanze illecite ed era ingenuo anche solo pensare che Milazzo fosse al riparo dalle mire di chi gestisce il traffico degli stupefacenti. Anzi, a questi deve apparire come una sorta di gallina dalle uova d'oro. Ciò che invece preoccupa è che pare che da qui provenga tutta la droga circolante sull'isola, il che fa ritenere che alle spalle di ciò vi debba essere un'organizzazione capillare e ben congegnata. Tredici persone sembrano decisamente troppo poche ed è probabile che l'indagine continui e che si proceda a nuovi fermi.
L'idea che la provincia di Messina fosse tranquilla ed immune alla criminalità organizzata (non solo Cosa Nostra, ma anche la 'Ndrangheta vista la vicinanza con la Calabria, seppur con lo Stretto di mezzo), era già tramontata: abbiamo avuto omicidi, regolamenti di conti, intimidazioni. Adesso, però, sembra addirittura che non solo la malavita operi anche in questa zona, ma che la stessa sia lo snodo principale dei traffici illeciti. Gli scenari che sono delineati da quest'inchiesta delle Fiamme Gialle sono tutt'altro che rassicuranti.
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